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PRESENTAZIONE

L’individuazione della specificità del sistema giuridico latinoamericano con riferimento all’area del diritto del lavoro ci riporta a vicende ed incontri di uomini particolarmente intensi e ricchi di significato per la storia del continente latinoamericano, due a titolo di esempio:

  1. Al momento dell’apertura della tradizione romano-iberica al continente americano, e del suo primo impatto con la società e le istituzioni precolombiane, questo incontro con una realtà prima ignota è stato inquadrato in termini di giustizia. L’apertura a tale realtà è stata percorsa da quella celebre controversia che coinvolgeva il fondamento delle relazione che si venivano instaurando e la stessa qualificazione della natura degli individui che si incontravano (la ‘duda indiana’). La ricerca di soluzioni giuridiche adeguate portò l’universalismo chiuso medioevale all’apertura al ‘nuovo mondo’, ponendo l’enfasi sulla ‘naturale libertà’ di tutti gli uomini (J. 1,2,2; D, 1,1,4; D. 50,17,32) e di conseguenza sui loro diritti, e produsse sia norme di grande rilievo, ma che appaiono ormai di interesse prevalentemente storico, sia principi di importanza permanente relativi alla tutela della persona, anche nel rapporto di lavoro. Le une e gli altri sono state gravemente violati, ma sono ugualmente vivi. Si può rileggere ad. es. Rec. de Indias 6,12 ss. ed ho ritrovato riferimenti alla «giusta remunerazione», alla «considerazione del tempo per recarsi e tornare dal luogo di lavoro» (Rec. de Indias 6,12,2 del 1558: «pagandole su justo jornal»; 6,12,3 del 1563: «se les ha de pagar el jornal, que fuere justo, por el tiempo que trabajen, y mas la ida, y vuelta, hasta llegar a sus casas», ecc.), all’età minima per il lavoro, limite alle ore di lavoro giornaliere, riposo periodico, limiti specifici per il lavoro delle donne, ecc., che fanno riflettere. In modo del tutto generale, è anche vivo e deve essere ricordato lo stesso metodo di rafforzare i principi con norme di origine autoritativa poi riunite nella Rec. de Indias 6.
  2. Al momento dell’indipendenza, in coincidenza con l’abolizione della schiavitù che ne scaturisce; con il connesso riconoscimento a tutti gli uomini della tutela dei diritti garantiti dai codici; con l’affermazione del principio dello ius soli in materia di acquisti della cittadinanza, si svolgono grandi migrazioni dall’Europa. In un mondo del lavoro profondamente trasformato, questi lavoratori portano con sé l’esperienza contemporanea europea, ed una particolare attenzione ad essa che permane anche nelle generazioni successive.
    In questo nuovo momento di intenso scambio fra società latinoamericana ed europeo-continentale sorge ad. es. la spinta all’affermarsi di organizzazioni di mutuo soccorso, e poi soprattutto dei sindacati, quali strumenti di autodifesa sociale, di organizzazione solidale delle rivendicazioni relative al complesso delle condizioni nelle quali si esercita il lavoro, e quale espressione anche di momenti di autonomia, di democrazia diretta, di resistenza, di poteri negativi reali, che affrontino altresì i conflitti e le contraddizioni complessive della società. Sorge poi l’attuale scienza del diritto del lavoro, così ricca di relazioni vicendevoli con quella europea.
    Le interrelazioni che si sviluppano nel sistema portano tutto ciò ad affrontare progressivamente la considerazione della totalità dei rapporti di lavoro presenti anche al di fuori dell’area socio-culturale da cui è scaturito. Come pure ad afrontare i problemi anche di ordine generale, della funzione e inadeguatezza del modello dello ‘Stato moderno nazionale’ importato in America Latina, ma ivi rimasto particolarmente instabile ed incapace anche di svolgere le mediazioni che ha svolto in Europa.
  3. Solo guardando a fondo in questi ed in altri momenti della formazione del sistema giuridico, così propriamente latinoamericani nella stessa ricca comunicazione fra le due sponde dell’oceano nell’ambito del comune sistema romanista, si può cogliere la specificità che assumono concetti, principi, istituti e norme; metodi.
    La codificazione del diritto del lavoro incontra diffuse resistenze e perplessità, che risultano accentuate dalle recenti spinte alla c.d. ‘descodificazione’, e, ulteriormente, ‘deregolamentazione’. E’ per questo che risulta rilevante porre l’accento, proprio in questo contesto, su alcuni dati caratterizzanti del sistema e i sui principi:
    1. Da un lato, il diritto del lavoro è caratterizzato in America Latina anche proprio dalla diffusa esperienza codificatoria (v. legislazione latinoamericana), da riconoscere anche una continuità di questo orientamento dottrinale e legislativo con la già menzionata Rec. de Indias, che senza dubbio include l’idea, la volontà, l’esperienza di una codificazione lavoristica.
    2. D’altro lato, l’obbiettivo di elaborare ‘Codici Tipo’ è già significativamente presente in America Latina (sul contratto, sulla responsabilità extracontrattuale, sulla procedura civile, ecc.). Questa esperienza, è in sommo grado un’opera di dottrina; di una dottrina consapevole del ruolo del popolo e delle sue parti nella produzione del diritto, aderente alle esigenze della società e delle sue articolazioni considerate alla luce della concreta situazione storica in termini di giustizia e di diritto; ma anche consapevole del principio ordinatore della società che è riposto nella sua specifica funzione.
      L’esperienza codificatoria in materia di diritto del lavoro è aderente alla unità sociale del Continente; unità che esiste, ma è anche da costruire; che è integrazione, è dialettica delle diverse componenti della società, è ricerca dell’uguaglianza; che è estensione della tutela lavoristica a tutti i rapporti di lavoro, e quindi impegno della stessa scienza giuridica lavoristica a rivolgersi ai problemi di tutti i gruppi sociali in consonanza con la dimensione solidaristica e sociale che ne è l’essenza. ’Principi’ e ‘Codice Tipo’ esprimono la necessità di un quadro di orientamento unitario, articolato, tecnicamente elaborato, maturo per la quotidiana attività dei giuristi ed il loro impegno a interpretare e migliorare il diritto; ed esprimono altresì la consapevolezza della necessità dell’apporto del legislatore, del popolo-legislatore.
      Infine, a proposito della tutela della persona che lavora è necessario sottolineare che l’elaborazione giuslavorista ha investito la problematica del contratto, quale usciva dai modelli elaborati dalla Scuola del Diritto naturale, dai codici dell’Illuminismo, dalla Pandettistica che, accantonando la più risalente impostazione, avevano spinto alle più estreme conseguenze il principio del valore vincolante della sola convenzione fra le parti. Nell’area dei rapporti di lavoro, anche se solo in essa, la pretesa di isolare e assolutizzare questo principio e stata superata, in una riconsiderazione della ‘giustizia’ nel rapporto fra le prestazioni convenute; ‘giustizia’ che ha assunto anche più estesi significati in relazione ai valori di sicurezza sociale. E sembra importante che i risultati che si sviluppano in questo settore della contrattazione non si ritraggano, in conseguenza di quella deslaborización propugnata in nome degli interessi economici, né, pur nel rispetto della specificità dell’ambito in cui sono maturati, vengano isolati entro una specie di ‘microsistema’, o addirittura in una miriade di micorsistemi costituenti gli ‘statuti’ di questa o quella categoria, e al contrario comunichino con il tutto in cui essi stessi si collocano, perché la libertà su cui essi si fondano non sia svuotata dalla assolutizzata affermazione del valore vincolante della sola convenzione fra le parti che si pretende valga per quel debito internazionale, ed i suoi interessi, che sono venuti asservendo le economie dei Paesi latinoamericani
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