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PRESENTAZIONE
Il Sistema giuridico latinoamericano si configura come un sottosistema del Sistema giuridico romanistico. Il riconoscimento della sua individualità e specificità è il frutto della scienza giuridica latinoamericana (a cominciare dal brasiliano Clovis Bevilaqua, Resumo das lições de legislação comparada sobre o Direito privado, Bahia, 18972, fino ai giorni nostri: M. A. Laquis, C. Fernández S., F. Hinestosa ecc.) ed europea (J. Castán Tobeñas, J. M. Castán Vázquez, J. L. de los Mozos, H. Eichler, P. Catalano, S. Schipani ecc.). Questa acquisizione scientifica, consolidatasi negli ultimi venti anni, ha superato le prospettive eurocentriche nella ricostruzione dei grandi sistemi giuridici contemporanei, ed ha acquisito la consapevolezza della connessione efficace fra blocco culturale romano-iberico-precolombiano e sistema giuridico latinoamericano; ciò, senza negare né la permanente particolare 'comunicazione' fra i diritti dei due continenti. Questa acquisizione si rivela importante nel dialogo con le altre articolazioni del sistema giuridico romanistico e nella generale dinamica dei grandi sistemi giuridici contemporanei.
Dopo una fase storica caratterizzata in Europa dal 'nazionalismo giuridico' e in America Latina da una certa frammentazione della formazione di stati moderni indipendenti, in entrambe le aree si individuano attualmente processi di 'integrazione'. Questi processi sono di diversa portata, regionale o subregionale; si riferiscono spesso ad aspetti della vita economica, della produzione e dello scambio, dell'impresa e del lavoro; ma coinvolgono altresì aspetti della vita della società, dalle migrazioni all'esigenza di salvaguardia dell'ambiente. Essi si traducono in norme che li regolano; in istituzioni che li orientano; fanno riemergere sull'orizzonte dell'attualità le basi del diritto romano comune e dei suoi posteriori sviluppi, che ispira specifici progetti di armonizzazione o unificazione e del diritto per ambiti individuati. D'altra parte, alle relazioni che si svolgono nella società che si forma all'interno di essi, anche da una prospettiva statual-legalista, non appare rigorosamente proprio applicare né il diritto interno, né il diritto internazionale privato, previsto per relazioni aventi elementi di internazionalità, predisposto per relazioni non qualificate nei termini anzidetti; mentre si viene rendendo progressivamente evanescente, in taluni ambiti, il fondamento della differenza fra di esse e quelle interne agli stati che partecipano al processo di integrazione stesso. L'unificazione del diritto si presenta come un aspetto dell'eliminazione non solo degli ostacoli alla libera circolazione delle persone e dei beni, ma anche di differenze di trattamento che si vengono, in taluni ambiti, a trasformare in diseguaglianze, e si incontra con gli obbiettivi dell'integrazione, divenendo complementare al diritto che la regola. All'interno di essa, è viva l'esigenza di non perdere la ricchezza culturale derivante dalla varietà, a cominciare da quella radicata in Europa nelle 'nazioni' e in America Latina nei costumi delle popolazioni di origine precolombiana. Questi processi regionali e subregionali, con la loro specificità, e la loro aderenza agli elementi di individualità e resistenza della comune base romanistica, si inseriscono nell'ambito del sistema della comunità internazionale, delle istituzioni e norme per la tutela dei diritti dell'uomo, offrendo significativi contributi per la armonizzazione delle economie lo sviluppo del commercio internazionale, per la unificazione del diritto privato, per la globale convivenza.
In relazione agli obbiettivi dell'unificazione/armonizzazione del diritto, la situazione dell'America Latina è caratterizzata da una base estremamente omogenea romano-iberico-codificata, che li rende più facilmente raggiungibili che in Europa (cfr. già Rauchhaupt), mentre che le difficoltà presenti nei processi di integrazione costituiscono un fattore operante in senso opposto. La dottrina giuridica italiana è stata tradizionalmente un punto di riferimento signifiativo a favore di essi, sia indirettamente (es. Liebman, Ascarelli), sia direttamente (es. Rotondi).
Negli ultimi decenni, l'esperienza latinoamericana è stata caratterizzata dall’elaborazione di 'Codici tipo', di origine scientifica. A questa esperienza, il Centro di Studi Giuridici Latinoamericani dell'Università di Roma 'Tor Vergata'-CNR ha dato un contributo significativo, con l'organizzazione di Congressi ("Un 'Codice tipo', di procedura civile per l'America Latina", Roma, 1988; "Principi per un 'Codice tipo' di diritto del lavoro in America Latina", Roma 1989; "Il ruolo della Suprema Corte di Cassazione ed il controllo della motivazione della sentenza", Roma, 1990; "Un 'Codice tipo' di procedura penale per l'America Latina", Roma, 1991; "Legislazione per principi in diritto tributario e processi di integrazione: esperienza europea e latinoamericana", Roma, 1992; "Statuto per l'impresa per i Paesi del MERCOSUR. Processi di integrazione. Sistema giuridico latinoamericano", Roma, 1993; "Il progetto Unidroit sui 'Principi per i contratti commerciali internazionali' e l'unità e specificità del sistema giuridico latinoamericano", Roma, 1993; "Colloquio Internazionale su 'Basi per un Codice latinoamericano tipo dei contratti (parte generale)'", Roma, 1999; "Colloquio Internazionale sui 'Processi di integrazione e soluzione delle controversie: dal contenzioso fra gli Stati alla tutela dei singoli. Europa e America Latina'", Roma, 1999; "Colloquio Internazionale su 'L'unificazione del diritto in America Latina: principi e regole comuni in materia di responsabilità extracontrattuale'", Roma, 2000; "VII Seminario Internazionale su 'Formazione e caratteri del sistema giuridico latinoamericano e problemi del processo civile'", Roma, 2002) e la pubblicazione dei volumi di atti di convegni (Collana Roma e America, volumi 4; 6; 7; 9). Il Centro pubblica ora la Rivista Roma e America, sul diritto dell'integrazione e unificazione del diritto in Europa e in America Latina, che si affianca alla Collana citata.
Il Centro ha inoltre coordinato la formazione di una rete interuniversitaria (Red SUMMA), che collegava le Università di Milano (Statale), Bonn (Germania), Córdoba (Spagna), de los Andes (Mérida-Venezuela), Externado de Colombia, Pontificia Universidad Católica del Perú, Nacional Autónoma de México-UNAM, di cui è stata sede amministrativa e di svolgimento delle attività, e che ha svolto un programma di studi sull’unificazione del diritto dei contratti, approvato dalla Commissione dell’Unione Europea nel quadro del Programma ALFA.
La specifica materia del diritto dei contratti è al centro dell'attenzione in relazione all'unificazione del diritto: ad essa ha dato un contributo UNIDROIT con il testo dei "Principi per i contratti commerciali internazionali", sul quale, come già menzionato, è stato organizzato un Congresso per l'esame di essi in relazione al sistema latinoamericano (nell'area europea, sono in corso di elaborazione due progetti, il c.d. Progetto Lando e il Progetto dell'Accademia di Pavia).
L'unificazione del diritto delle obbligazioni e contratti dei Paesi dell'America Latina è stata all'ordine del giorno già di altre riunioni scientifiche, fra le quali se ne ricordano due, di diverso orientamento. Quelle promosse da M. Rotondi, che, come noto, proponeva in modo molto concreto di assumere quale comune il Progetto italo-francese di codice delle obbligazioni e dei contratti, approvato a Parigi nell'ottobre 1927 e a Roma nel 1928 (cfr. i contributi di M. Rotondi, I. Winizky, F. Fueyo Laneri, J. Melich Orsini, M. Boffi Boggero, T. Popescu in Rev. Fac. Derecho de la Universidad Central de Venezuela, volumi 39, 1968, 9 ss.; 41, 1968, 9 ss.; 46, 1970, 105 ss. E 149 ss.; 48, 1971, 9 ss.; 50, 1971, 9 ss., e poi AA.VV., Inchiesta di Diritto comparato, 8, Il Progetto italo-francese di codice delle obbligazioni, Padova, 1980), con una prospettiva che ancora non si staccava del tutto dal sopra ricordato eurcentrismo. Il Primo e Secondo Congresos Latinoamericanos de Derecho Romano (Buenos Aires 1976; Jalapa 1978), che hanno evidenziato la forte base romanistica del diritto codificato latinoamericano in materia, l'importanza del tema e del comune dibattito scientifico, i quali non hanno però allora ritenuto di tradurre la discussione scientifica fatta in un testo (cfr. notizie in Index, 6, 1976, 146 ss.; 156 ss.; ed alcune delle relazioni del congresso di Japlapa in Revista de la Universidad del Externado de Colombia, 8, 1985; Memoria del Segundo Congreso latinoamericano de Derecho romano, 125 ss.; qui anche, p. 441, il documento conclusivo sul punto, secondo il quale: «Considerando: 1. Que el derecho romano es el 'elemento común' de todas la legislaciones de los países latinoamericanos, 2. Que el derecho romano es el elemento diferencial del derecho latinoamericano frente a otros sistema extraños a nuestro ancestro cultural y jurídico, 3. Que el derecho romano subsiste dentro del derecho civil latinoamericano, por el paso de fórmulas e instituciones jurídicas netamente romanas al derecho aplicado vigente, 4. Que no es la historia solamente lo que le da validez al derecho romano sino la vigencia de sus principios transfundidos en el derecho moderno y que iluminan el derecho comparado, 5. Que el derecho romano, como ciencia formativa 'tiene una base trascendente y viviente' en todos los países latinoamericanos que obedecen a una tradición legal romana, 6. Que es una necesidad imperiosa la creación de un derecho latinoamericano uniforme en materia obligacional y, 7. Que esta unificación jurídica propendería al desarrollo y fortalecimiento de los vínculos que unen a los pueblos latinoamericanos, lo que nos permitiría presentarnos como un bloque de naciones ante otros países poderosos de la tierra; [se] acuerda: En el aspecto formativo, propender al desarrollo de una doctrina común en materia obligacional, por medio del estudio del Derecho romano y del Derecho comparado, lo que permitiría la unificación de criterios, que más tarde se materializaría en la formulación de Códigos uniformes»).
Su questa base di esperienze, una volta rinnovate una ricognizione dei principi in materia di diritto contrattuale che ci faccia conoscerne, otre alla comune radice, la misura di uniformità che ha in America Latina ed eventualmente di specificità e quali tendenze siano in atto, si dovrà considerare altresì l'opportunità di riunire le regole principali per porre le basi di un 'Codice tipo' che, secondo tali modalità già utilizzate nel continente, e che in questo ambito mi sembra possano essere ancor più fruttuose, non assuma un modello esterno; vada oltre il comune dibattito di tesi scientifiche; costituisca una occasione di comune elaborazione e proposta di regole; stimoli lo sviluppo proprio.
Il contributo della valorizzazione delle basi romanistiche e della scienza giuridica latinoamericana può essere particolarmente interessante e significativo, in relazione ad es. alla problematica della buona fede, o quella della causa, la laesio enormis, l’eccessiva onerosità sopravvenuta, l’equità, o quella degli effetti del contratto, o quella della responsabilità, o a quella del favor debitoris, come favor de la parte più debole del contratto, che si ritiene particolarmente rilevante non vada perduta in un contesto di globalizzazione dei mercati caratterizzato da gravi permanenti asimmetrie fra i contraenti.
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