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Dizionario
Casale
Il casale del medioevo era un fondo o gruppo di fondi
con case rurali (di solito da tre a cinque) e rassomigliava
ad una domusculta in piccolo. Per ragioni difensive
aveva un unico accesso, un piazzale interno, un muro
di cinta, una torre.
Castelli
romani
Dal 1310 al 1380, per la carestia e l'impoverimento
prodotto dall'assenza dei papi, molti Romani abitanti
nei quartieri baronali di Roma emigrarono nei castelli
dei rispettivi signori posti nel Lazio. In particolare
nei castelli dei Savelli (Albano, Ariccia, Castel
Gandolfo, Rocca Priora), degli Annibaldi (Montecompatri,
Monteporzio, Rocca di Papa), degli Orsini (Marino),
dei Colonna (Colonna, Nemi, Genzano). Dopo il sacco
di Roma (1527) altri Romani si trasferirono a Frascati
e nelle sue adiacenze.
Curtis
Era un gruppo di fondi rustici recintati con abitazioni.
Rappresentano la riduzione delle domuscultae.
Domusculta
Era un villaggio sparso in cui le abitazioni erano
aderenti a fondi variamenti coltivati, istituito sopra
un antico centro abitato per lo più fornito di avanzi
importanti, con chiese, mulini e magazzini riunito
amministrativamente sotto la Chiesa di Roma.
Turris
In senso agricolo, spiega il Tomassetti, "turris"
era il titolo di un fondo, già centro di un grande
complesso di beni, ma per successive riduzioni limitato
a quello che stava annesso alla torre che fu in origine
l'edificio significante la giurisdizione.
Nella campagna romana sono 44 le località che hanno
tale denominazione.
Le torri della campagna romana sono di quattro classi:
- torri
marittime o di difesa: le più antiche furono quelle
del secolo ottavo e nono costruite sulla spiaggia
romana per la difesa contro i saraceni;
- torri
semaforiche: erano quelle che irraggiavano da Roma
o da un centro fortificato fino a quelle marittime
dalle quali partivano segnali d'allarme.
- torri
giurisdizionali: poste in punti chiave servivano
a far pagare il dazio e il pedaggio. Sono le più
antiche perchè hanno origine dai vescovi suburbicari
e dai primi conventi ed abbazie. Quelle dei monaci
col tempo sono state trasformate in campanili.
- torri
a valle: servivano ad ostacolare l'ingresso in una
valle.
Villa
romana
Si cominciò a costruire le ville nel secondo secolo
a.C. che raggiunsero il massimo splendore quando il
patrimonio imperiale si consolidò tanto nella massa
destinata alla successione del potere, quanto nella
massa privata del nuovo Cesare, perchè divenne inalienabile
e privilegiata (Villa Adriana, ecc.). Il concetto
dei romani nel costruire una villa era quello di un
campo (castrum) agricolo recintato e internamente
diviso in ripiani o terrazze graduate. Il praetorium
o palazzo, era più o meno al centro della villa. Sulla
parte più alta della villa una o più cisterne di acqua
piovana servivano (oltre agli acquedotti ordinari)
ad alimentare le terme, le fontane ed i giardini.
La villa rustica sorgeva accanto a quella padronale
ed era abitata dalla "familia rustica" cioè
dal fattore. I romani meno abbienti possedevono soltanto
quella rustica, abitavano cioè in parte di essa con
il fattore.
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