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Le
famiglie
Annibaldi
La famiglia, che annoverò numerosi senatori e cardinali,
si suddivideva in tre branche: della Molara, di Montecompatri
e Zancato.
Uno dei più illustri membri fu il cardinale Riccardo
della Molara, dal nome della omonima fortezza vicino
Tuscolo, sua abituale residenza. Paolo Annibaldi era
noto per l'amicizia che lo legava al Petrarca. Secondo
alcuni, il poeta gli dedicò la sua canzone "Spirto
Gentile".
Ad Annibaldo Annibaldi, S.Tommaso d'Aquino dedicò
parte della sua "Catena Aurea".
Il cardinale Pietro Annibaldi (+1414) il cui mausoleo
è conservato a Roma nella basilica di S.Maria in Trastevere,
assunse il nome e lo stemma degli Stefaneschi, diventando,
così, l'ultimo discendente di quella famiglia.
La roccaforte degli Annibaldi a Roma era il Colosseo,
zona da questi controllata in seguito alla cacciata
dei Frangipane.
Sempre degli Annibaldi era la Torre delle Milizie,
costruita, secondo alcuni, sui resti della torre romana
dalla cui sommità Nerone si godette l'incendio di
Roma.
Conti
di Tuscolo
Prendono il nome da Tusculum, l'antica cittadina romana
nei pressi dell'odierna Frascati, sulle cui rovine
si erano arroccati.
Capostipite della famiglia fu Alberico di Roma, morto
nel 955, figlio di Alberico di Spoleto. Il primo ad
avere il titolo di conte di Tuscolo fu il figlio Gregorio,
Praefectus navalis del papa Ottone III. Da Pietro,
figlio di Gregorio II, proprietario del castello della
Colonna sui colli Albani, ebbe origine la casata dei
Colonna.
Del
Bufalo
Secondo l'Amayden la famiglia ebbe origine dai Cancellieri
di Pistoia. Costoro in seguito alle lotte fra Guelfi
e Ghibellini si trasferirono a Roma verso la fine
del XIII secolo.
Un componente della famiglia Cancellieri fu battezzato
con il nome di Bufalo. I figli di costui presero per
cognome il nome del padre dando cosi origine alla
nuova famiglia. Secondo lo storico Carlo Augusto Bertini,
che ha rivisto le biografie dell'Amayden, i Del Bufalo
non discenderebbero dalla famiglia Cancellieri di
Pistoia. II cognome Cancellieri, abbinato a Del Bufalo,
deriverebbe dal fatto che quest'ultima famiglia ha
ricoperto per più generazioni la carica di "Cancelliere".
Della
Valle
La famiglia, secondo lo storico Benedetto Blasi, prese
il cognome della Valle dal luogo in cui verso il secolo
XII si stabilì e cioè una "valle" acquitrinosa
che si estendeva a Roma fra l'odierna Torre Argentina,
la Chiesa Nuova (detta anche in Vallicella) ed il
Pantheon.
Il più importante della Valle è considerato il cardinale
Andrea, morto nel 1534, che fece edificare la Chiesa,
il Palazzo ed il Teatro che portano tuttora il suo
nome. Ultimo discendente dei della Valle fu Pietro
la cui figlia Romobera sposò nel 1633 il marchese
Ottavio Benedetto Del Bufalo.
Secondo lo storico del Seicento Teodoro Amayden, i
della Valle erano di origine spagnola. Il cognome
originario era De Lavalle.
Palombara
La loro origine è documentata dalle cronache del monastero
di Subiaco del 1060.
In quell'anno si cita Oddo conte di Palombara, cognome
derivato probabilmente da Palombara Sabina di cui
era signore.
I Palombara erano un ramo dei Savelli antichi baroni
romani.
Stefaneschi
Questa famiglia ebbe inizio intorno al secolo VIII
probabilmente con Stefhanus, duca e patrizio imparentato
con gli Aldobrandeschi. Verso il secolo X si costituirono
i rami degli Ildebrandi e, successivamente, dei Rainerii
de Marana. Nel XIV secolo quello degli Stefaneschi-Annibaldi.
Secondo Giuseppe Marchetti Longhi questa famiglia,
oltre che di poeti, era "la più romana tra le
famiglie romane e famiglia veramente imperiale".
Tra i suoi membri si ricordano Stephanus Rainerii
de Marana, senatore consiliare nel 1191, responsabile
dell'atto di cessione dei territori del distrutto
Tuscolo in favore di Papa Celestino III (1191-1198).
Per la storia in questione è interessante notare che
Giovanni Stefaneschi fu scomunicato sulla scala di
S.Pietro da Papa Innocenzo III per usurpazione di
una porzione del territorio di Tuscolo avendone simulato
una investitura da parte di Celestino III. La stirpe
ebbe un vastissimo patrimonio urbano, suburbano e
rurale nella regione laziale e di Tuscia.
A Roma, in particolare, la famiglia ebbe le sue sedi
in Trastevere e nella piazza di S.Egidio. Le chiese
nelle quali furono sepolti sono quelle di S.Maria
in Trastevere e di S.Giacomo di Septimiano.
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