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L’Europa sarà permeata dal buonsenso faentino

FAENZA – Una fulgida carriera da statista non gliela toglie più nessuno. Grazie a lui la Romagna potrebbe avere voce in capitolo sulla futura costituzione Europea. Si chiama Marco Zinzani (nella foto di Tassinari), ha vent’anni ed è di Faenza. Ex studente a pieni voti del liceo Classico Torricelli, vincitore di una borsa di studio della Fondazione nazionale Cavalieri del Lavoro, attuale studente di Giurisprudenza all’Università Tor Vergata di Roma, dove è ospite del college Lamaro Pozzani, Marco è rientrato nella ristretta cerchia di laureandi, impegnati nella stesura della Costituzione europea: una quarantina di giovani scelti per l’Italia in due università, Tor Vergata, appunto, e Scienze Politiche Internazionali e Diplomatiche di Forlì. In totale gli universitari pr ovenienti dai paesi dell ’Unione sono circa cinquecento, organizzati nella “Convenzione degli studenti per la costituzione”. Tutti si ritroveranno all’Istituto degli Studi Politici di Parigi dal 15 al 18 gennaio 2003, dove incontreranno in seduta plenaria i ministri e i commissari europei della “Convenzione degli statisti per la costituzione” presieduta da Giscard D’Estaing. Sarà l’occasione in cui convergeranno i lavori prodotti dai due organi. Gli studenti porteranno i loro emendamenti che, secondo le intenzioni, dovrebbero concorrere al completamento della costituzione. “Un metodo – spiega Zinzani - voluto dai vertici europei, i quali cercano di coinvolgere e coordinarsi maggiormente con la società civile, coi giovani, soprattutto, affinché l’Europa del futuro sia davvero espressione dell’unione dei popoli e delle sue componenti più prossime”. Avete dunque preso delle decisioni importanti… “Abbiamo cercato di stare il più vicino possibile alla posizione dei cittadini sui vari argomenti”. Ma agli effe tti pratici voi studenti come siete organizzati? “Siamo divisi in gruppi, io assieme ad altri quattro faccio parte di quello per la sussidiarietà, ma c’è chi si occupa di educazione, formazione, giustizia, difesa, economia di governo, diritti sociali, relazioni esterne eccetera”. Su quale materiale lavorate? Su quello che ci ha fornito la Convenzione degli statisti, ma non solo”. Per esempio? “Siamo sostenuti e documentati dal Ministero delle Politiche comunitarie di Rocco Buttiglione, e poi dalla Fondazione De Gasperi: con la figlia di De Gasperi, Maria Romana, ho partecipato nei giorni scorsi alla trasmissione di Rai Uno ‘A sua immagine’, inoltre c’è un forum aperto su internet”. Altre tappe? “Prima di Parigi sarò con una delegazione a Bruxelles presso il parlamento Europeo, questa estate invece avremo un’altra assise a Roma, nella mia Università, in concomitanza con l’inizio del semestre di presidenza italiana dell’Ue”. Cerchiamo di essere sinceri: quante probabilità ci sono che il vostro lavoro sia cons iderato? “Non è che gli statisti abbiano fatto molto, perciò direi che dovrebbero accogliere volentieri i nostri suggerimenti”. Pare che proprio sulla costituzione Giscard D’Estaing non la pensi come Romano Prodi… “Io credo che siano due strade, entrambe con luci e ombre: Prodi ha sfornato due settimane fa una sua Costituzione, il progetto Penelope, ma non si sa chi vi ha lavorato. Sono due carte che forse bisognerebbe trovare il modo di coniugare nell’ambito di una convergenza di contributi”. Marco Zinzani ha le idee chiare oltre ad una preparazione straordinaria, maturata nelle aule faentine del Torricelli: nel gruppo degli studenti costituenti si è messo in luce al punto che è spesso lui il portavoce nelle occasioni più importanti.

Francesco Donati

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