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La
tenuta di Tor Vergata
La tenuta ed il casale di Tor Vergata erano situati tra le vie Tuscolana e
Labicana a sud del 13° km della via Casilina.
Secondo A. Nibby, il nome, frequente nella campagna romana, deriva
dall'aspetto "vergato" risultante dall'impiego, a fasce
alterne, di mattoni rossi e tufi cenerognoli con i quali la torre
era costruita.
A quanto riferisce G.Tomassetti, agli inizi del secolo,
l'estensione complessiva della tenuta era di 119,81
ettari. Del casale, della torre e del piccolo borgo
che, come si evince da una carta del catasto Alessandrino
del XVII secolo, le si era sviluppato intorno, non
rimane oggi alcuna traccia visibile.
L'agro romano aveva subito
nel secolo VIII l'invasione dei Longobardi che ne peggiorò la giovane economia agricola
ed è con il secolo IX che, migliorate le condizioni di vita, sorsero le prime torri
costiere e sulle vie militari.
Tor Vergata, costruita nel secolo XIII, doveva favorire con Torrenova e Torre dei
SS.Quattro, il controllo del tratto di agro romano compreso tra le vie Tuscolana e
Labicana.
La proprietà terriera ecclesiastica e laica nella campagna romana cominciò a
consolidarsi nella campagna di Roma nel secolo XI quando, favorita dalle lotte per le
investiture cominciò a trasformarsi da enfiteuta in feudataria.
Questa opera di consolidamento continuò anche nel secolo XIII durante il quale le
famiglie feudali tentarono di imporre il loro dominio con acquisti di grandi tenute o con
vere e proprie usurpazioni.
Per risalire alle origini
di Tor Vergata, per individuare chi edificò il primo nucleo centrale - cioè la torre -
chi la abitò o comunque ne gestì le sorti, è necessario attingere alla storia di Roma e
di alcune grandi famiglie che nei secoli XII, XIII e XIV, ebbero un peso rilevante, anche
politico e militare, nella zona.
La
prima traccia documentale nella quale è citato il
casale di Tor Vergata, si trova in un rogito del 2
maggio 1361 con cui il notaio in Roma Paulus Serromani
perfezionava la vendita, da parte di Tebalduccio della
potente e nobile famiglia degli Annibaldi
di Montecompatri, di un quarto del casale in favore
di Andrea Oddone de Palombara.
Tebalduccio aveva ereditato il patrimonio di famiglia
dal padre Butius il quale, a sua volta, lo aveva ereditato
da suo padre Giovanni I, figlio di Riccardo Annibaldi.
Nell'atto di divisione dei beni di Riccardo Annibaldi del 27 giugno 1301, Giovanni I
acquisì le stesse proprietà che compariranno, sessanta anni più tardi, nel patrimonio
del figlio di Butius, fatta eccezione per Tor Vergata. Riccardo, infatti, trasmise i
castra di Ariccia, Bonaffitto e Montecompatri mentre, al posto di Tor Vergata, compare la
Turris Magistri Stephani, la quale non sarà mai più citata dopo il 1301.
Esiste, quindi, una frattura nella continuità patrimoniale degli Annibaldi: una Turris
Vergata che è citata solo a partire dal 1361 e una Turris Magistri Stephani che ricorre
solo fino al 1301.
La tesi, ormai accreditata
tra gli studiosi dell'agro romano, è che il casale di Turris Virgata sia sorto, per
volere del senatore Riccardo Annibaldi, attorno alla torre antica del sec.XIII appartenuta
a Magister Stephanus, la quale, nei sessanta anni tra il 1301 e il 1361, ormai
completamente inserita nel casale, mutò il nome in "Turris Virgate". Nell'atto
del 1301, infatti, Giovanni I ereditò la Turris Magistri Stephani "cum toto seu
territorio seu tenimento et terris qualitercumque et quocumque tempore per ipsum dominum
Riccardum acquisitis jam ascriptis tenimento ipsius turris".
Jean Coste, probabilmente il massimo studioso vivente di topografia medievale della
campagna romana, fa notare al riguardo che i confini della Turris Magistri Stephani,
citati nell'atto del 1301, sono praticamente sovrapponibili con quelli, noti, della futura
Tor Vergata:
1) il tenimentum Albestucii Johannis Bobonis, cioè il futuro casale di Torrenova (confine
di Tor Vergata);
2) le proprietà Jacobi e Jordanes Ilperini che, da un atto del 1318, risultano confinanti
con Torrenova;
3) il casale di Carcaricola, nel sec.XIV di proprietà della Chiesa di Sancte Pudentiane
(confine di Tor Vergata);
4) i beni della famiglia Gandolfo, proprietaria di terreni confinanti con Carcaricola e la
stessa Tor Vergata. |